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mercoledì 26 novembre 2014

Nel giorno 30 del mese di Kartik (কার্ত্তিক) dell'anno 2055 del calendario Vikram: una "conquista" su antiche strade...

Anche se "Per le antiche strade del futuro" (con il contributo del "piccolo" Dario) non fu il documentario del mio primo Nepal, quello del 1985. Il mio prim o viaggio in Nepal nacque grazie ad un personaggio che ha indubbiamente segnato la mia esperienza: Giovanni Cecconi. Ed a un trekking che aveva organizzato verso il Campo Base Annapurna, il Santuario... (che in bicicletta raggiungerò "solo" nell'inverno 1999/2000). 
Per le antiche strade è il nome del primo video-documentario "serio" relativo alla mia prima traversata del Nepal, da Kodari/Tibet a Sanauli/India, nel 1989...

A seguire il commento che introduce l'articolo del Kathmandu Post al rientro dalla conquista del lago più alto del mondo da poco inserito anche nello spazio Ciclisti Per Caso su "fb":

"The Kathmandu Post" - Kartik 30, 2055
Ce ne sarebbero ancora... ma penso opportuno concludere la rassegna stampa nepali con quest'articolo uscito il giorno 30 del mese di KARTIK (কার্ত্তিক) dell'anno 2055 del calendario Vikram...
Che poi sarebbe stato il 16 novembre 1998: "56 anni e mezzo" avanti al nostro!
Anche a bordo di una bicicletta Shuttle (quasi) spaziale dopo una straordinaria "conquista", la sensazione è stata sempre la stessa, dello scorso anno come del prossimo viaggio, un rinnovarsi continuo di ciò che avvertii da subito, nel mio "primo" Nepal del 1985: trovarmi "sulle antiche strade del futuro"...




mercoledì 12 novembre 2014

Forlì: il San Martino di Claudia con Limam Boisha, poeta Saharawi


Anche il primo San Martino "scolastico" (fino ad ieri lo aveva sempre festeggiato come patrono) di Claudia è stato assai particolare!
Da autentica "CICLISTAperCASO-universitaria" non ha infatti mancato un doppio appuntamento con il poeta del Popolo Saharawi Limam Boisha: al mattino in facoltà, alla sera in una libreria del centro.


Questo lo "scarno" comunicato stampa:
In collaborazione con Arci Comitato di Forlì, Rayuela Edizioni e Festival della Letteratura di Milano, annunciamo la prima tappa di un percorso volto a diffondere la cultura del Sahara Occidentale in Italia. In compagnia di Limam Boisha, scrittore saharawi, e Milton Fernández, della Rayuela Edizioni, presentiamo un'opera cardine della letteratura contemporanea del Sahara Occidentale. Usi, costumi e speranze di un popolo in esilio forzato da quasi 40 anni, si fanno prosa e verso e ci accompagnano in un viaggio alla scoperta di una cultura altra, sconosciuta ai più, eppure strettamente vincolata alla storia dell'occidente europeo.


Soprattutto al mattino dovrebbe anche avere avuto uno scambio di idee e di conoscenza con Limam, anche perché proprio la stessa Claudia ha avuto modo in più di un'occasione di conoscere ed essere in qualche modo "attiva" per la causa Saharawi, ma confidiamo proprio di ricevere da lei, al più presto, qualche sua riflessione su questi momenti del suo San Martino...



Eccola!

18 novembre: una settimana dopo...
Anche se fisicamente ero a scuola, questo San Martino mi ha riportata “spiritualmente” in uno dei posti più incredibili che abbia mai visto: il deserto
Questo è potuto accadere grazie all’incontro con Limam Boisha, poeta Saharawi
Durante il suo intervento, nella lezione di traduzione al mattino come alla presentazione di un suo libro della sera, e tradotto proprio da una studentessa della mia facoltà, sono venuta a conoscenza di progetti che mi sono sembrati utili per la causa del popolo Saharawi.
La “Generación de la Amistad saharaui”, di cui Limam fa parte, mi ha fatto venire subito in mente anche qualcos'altro che mi ha toccato particolarmente il cuore durante la mia esperienza scolastica precedente: Federico García Lorca, con tutto il suo impegno verso quelli che nella sua società erano considerati gli ultimi, e il rapporto di amicizia che lo legava ad altri scrittori che, come lui, hanno vissuto i tragici anni della guerra civile spagnola.
Quello che mi ha colpito di più delle parole di Limam è stata la passione che coloro che fanno parte della  Generación hanno per la lingua spagnola, nonostante la Spagna abbia avuto, in passato, notevoli responsabilità in quella che è la loro situazione attuale e che ancora oggi sia al centro di questioni non del tutto chiare. Ma questa lingua dà maggiori possibilità di farsi conoscere nel mondo, ed è questo l’importante per loro. 
Mi è sembrato molto bello anche il proposito di questi scrittori: cercare sì di far conoscere il loro popolo, ma soprattutto negli aspetti che riguardano la sua cultura. 
Credo davvero che sia un intento straordinario perché, pensando all'esperienza che ho avuto la fortuna di vivere più di due anni e mezzo fa, le emozioni che ho provato durante quel viaggio sono state molto legate alla scoperta di quella che era ed è una cultura totalmente diversa da quella che mi circonda. 


Ma non solo...
Sempre  per la "sua" facoltà universitaria e sempre grazie all'incontro con Limam, in questi giorni Claudia si è trovata anche a tradurre un'articolo di Rosa Montero
Una storia ed una "vergogna" che riguarda una donna saharawi: Zahra Abdallahi Lefdil.
Una storia ed una "vergogna" che lo stesso Limam conosce assai bene ma che si è astenuto dal commentare: Zahra è sua moglie...
(Cliccando su queste righe andrete proprio alla "traduzione" originale...)



Un po' dell'esperienza con Claudia con il popolo Saharawi:

- OLYMPIC SOFTBALL: dai campi profughi di Tindouf (Mijek)

- Una "partita" veramente olimpica! (dal TGR Rai)

- Premio EDOARDO MANGIAROTTI 2013: una "menzione" per il progetto nel deserto


Claudia: CICLISTIperCASO a Forlì...





sabato 1 novembre 2014

Da "I giorni di Tilicho 1998": la sacra Muktinath

Upasana Malla, Marco Banchelli e Jeetbhadur Magar
a Muktinath con la bandiera dell'Europa
Nel giorno di "Ognissanti", approfitto della storia (per immagini e qualche parola) che si sta sviluppando in altre pagine riguardo alle avventure in bicicletta sulle acque con lo Shuttle Bike, per segnalarla anche attraverso questo BLOG dal vago sapore di "spirito".
E' una specie di piccola galleria fotografica (a cui sicuramente si aggiungeranno anche altre immagini), per avere un'idea di quel sacro e quell'azzurro che accompagnò quella fortunata esperienza del 1998...





E dato che ci sono, ne approfitto anche per ritornare su un pensiero su religioni e "cambiamenti" che in questa giornata e in questi tempi di tante confusioni mi pare particolarmente indicato.

Mi piacerebbe anche conoscere al riguardo qualche vostro pensiero e magari anche aprire una specie di dibattito, confronto... ci mancherebbe!
E naturalmente, 
Buona Festa di Ognissanti a TUTTI!

... l'avvicinarsi ad una religione e ad una filosofia 

come a presunte e definitive esperienze salvifiche:
più grande ne è il "bisogno",
più il rischio di sbagliarsi e confondersi 
è assai più che probabile,
quasi certo...

Alla Via, alla Verità, a Dio, come all'Illuminazione,
alla Preghiera come alla Meditazione
o comunque alla visione più chiara della Vita,
si comincia ad avvicinarsi quando,
in ciò che cercavi,
ti imbatti o ti incontri 
in un momento che non cerchi,
in cui non ci pensi,
o stai talmente "bene"
che quasi credi di non averne il bisogno...

Ed inizi a comprendere,
a sentirti più forte e sicuro, migliore.
Ma non siamo stati noi a scegliere...
Noi siamo gli "scelti"!
Il nostro  compito è solo il "riconoscere",
e farsi avvolgere,
e accompagnare.
Anche se talvolta il "cammino" potrà sembrare arduo
o l'ostacolo che avrai di fronte insuperabile.
La "destinazione" ne vale assolutamente la pena:
essere in sintonia con l'Assoluto ed il Supremo
come con noi stessi e TUTTI gli Altri...